Pasquale Tridico, candidato alla presidenza della Regione Calabria, ha svelato i dettagli del suo progetto per il Reddito di Dignità, una misura che ha suscitato molto dibattito in regione.
Secondo quanto raccolta da fanpage, questa iniziativa mira a sostenere chi è rimasto escluso dal passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione (Adi) e al Sostegno Formazione e Lavoro (SFL), circa 20-25mila persone che si trovano in una situazione di povertà.
Reddito di dignità: un aiuto economico per chi è in difficoltà
Il Reddito di Dignità sarà un reddito integrativo, pari a circa 500 euro al mese. I beneficiari che hanno già un’entrata, ad esempio 100 euro, riceveranno un’integrazione fino a raggiungere i 500 euro complessivi. Tridico spiega:
«Questo strumento è pensato per chi è fuori da qualsiasi forma di sostegno. Chi non ha l’Adi né il SFL, ma si trova in povertà, avrà l’opportunità di accedere a un sostegno che integra le sue risorse, fino a 500 euro al mese».
L’integrazione con politiche attive e progetti di utilità collettiva
Il piano non si limita solo a un aiuto economico. Tridico ha sottolineato che il reddito di dignità è strettamente connesso a politiche attive del lavoro, formazione e inclusione. I beneficiari, se non trovano lavoro, saranno coinvolti in progetti di utilità collettiva, contribuendo al recupero di borghi, aree interne e siti archeologici abbandonati in Calabria.
«Questa misura non è solo un aiuto passivo, ma si integra con progetti di recupero culturale e archeologico. Chi non ha un impiego potrà lavorare a beneficio della comunità».
Inoltre, Tridico ha anticipato che i beneficiari del reddito di dignità avranno anche opportunità di sostegno all’auto-imprenditorialità. Se, ad esempio, una persona avesse un’idea imprenditoriale nel settore culturale, potrebbe ricevere l’intero importo dell’annualità in un’unica soluzione per lanciare la propria attività.