Cariati, guardia giurata aggredita in ospedale

Il Quotidiano del Sud
Cariati, guardia giurata aggredita in ospedale

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Guardia giurata aggredita in ospedale a Cariati da un uomo che dà in escandescenze e tenta di lanciare un monitor contro l’addetto alla sicurezza. Il Nursind chiede il potenziamento della vigilanza nel presidio


CARIATI – La vigilanza e la sicurezza al Punto di Primo Intervento dell’ospedale Vittorio Cosentino di Cariati, va urgentemente potenziata. Lo chiede il segretario aziendale del sindacato delle professioni infermieristiche Nursind Cosenza, Nicodemo Capalbo, alla luce di un increscioso episodio di aggressione subita nella serata dello scorso 2 settembre dalla Guardia Giurata da parte di un uomo di mezza età del luogo che, lamentando dolori al petto, nell’attesa dei risultati ematici e di essere valutato dai sanitari, impegnati in quel momento con altri pazienti, è andato in escandescenza e ha cominciato a tirare calci all’ingresso, poi ha minacciato verbalmente la guardia, infine ha tentato di lanciargli addosso un monitor del triage.

LA SICUREZZA DEVE ESSERE POTENZIATA

Capalbo esprime solidarietà e vicinanza al professionista, vittima, suo malgrado, dell’aggressione, ma anche a tutti i lavoratori del PPI, e chiede il potenziamento della sicurezza al Punto di Primo Intervento di Cariati che si sta preparando ad essere convertito in pronto soccorso.
«In questa occasione – afferma il sindacalista Nursind – la prontezza della guardia giurata ha evitato conseguenze più gravi, di ciò va dato merito con un plauso alla professionalità e tempestività dimostrate. Ma la domanda sorge spontanea: la prossima volta? Riteniamo non più rinviabile – è la sollecitazione – un serio intervento di potenziamento della sicurezza, sia diurna che notturna, soprattutto in previsione della riapertura dell’ospedale di Cariati come ospedale di zona disagiata (DCA 78 /2024 Regione Calabria)».

Per l’esponente sindacale, occorre rivedere i sistemi di protezione e sorveglianza interna, regolamentando meglio l’accesso ai locali sanitari, troppo spesso resi vulnerabili dalla presenza incontrollata di parenti dei pazienti. «La tutela della privacy e della sicurezza dei lavoratori deve rappresentare una priorità assoluta. – rimarca – Il personale sanitario, già messo a dura prova dalla cronica carenza di risorse e dall’elevato carico assistenziale, non può essere esposto anche al rischio di aggressioni fisiche o verbali nello svolgimento del proprio lavoro».

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Author: amministratore