Falcomatà con le comunità di Melito e dell’Area Grecanica: ‘Non possono essere lasciate sole’

sindaco giuseppe falcomatà

“Faccio mia la lettera aperta del sindaco di Melito di Porto Salvo, Annunziato Nastasi. Le sue parole sono la voce di un’intera comunità che rivendica, con dignità, il diritto ad avere servizi, prospettive e futuro”.

E’ quanto afferma Giuseppe Falcomatà rispondendo all’appello lanciato dal primo cittadino del Comune del basso ionio reggino.

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“Melito – ha spiegato Falcomatà – non chiede privilegi, ma giustizia. Non cerca scorciatoie, ma rispetto. Ed è proprio da questo spirito che deve ripartire la Calabria”.

Centrale è il tema della sanità, a partire dall’ospedale “Tiberio Evoli”:

“Quel presidio non può più essere considerato un luogo da depotenziare o marginalizzare, ma deve tornare ad essere un punto di riferimento per la salute di tutta la fascia ionica reggina. Non è solo una questione sanitaria, ma una battaglia di sopravvivenza territoriale. Come la gran parte degli ospedali calabresi, anche quello di Melito Porto Salvo paga il prezzo di una politica regionale dissennata, da tempo in mano a SuperCommissari come Roberto Occhiuto, che ha disintegrato professionalità ed eccellenze, distrutto l’assistenza di prossimità, costretto i cittadini ad emigrare per ricercare cure o, purtroppo, a non curarsi più, i giovani a cercare il giusto riconoscimento al di fuori dei confini regionali”.

Accanto alla sanità, c’è il grande tema delle infrastrutture, dei collegamenti, della cultura e della valorizzazione dell’identità grecanica:

“Nastasi ha ragione da vendere quando sostiene che “se Melito esiste, l’Area Grecanica vive”. Perché l’Area Grecanica non è una periferia dimenticata. E’ un cuore pulsante di storia, tradizioni e opportunità che vanno messe al centro della visione regionale. Da candidato al consiglio regionale con il Partito Dem
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