Il Quotidiano del Sud
UNICAL VOICE – Unical, il 54° anno accademico tra emozioni, proteste e nuove sfide
Dall’Aula Magna gremita al bilancio del rettore Nicola Leone, passando per la protesta per la Palestina fino alla lectio magistralis di Orazio Attanasio: l’Università della Calabria si racconta tra memoria, ricerca e futuro.
Un’aula gremita, un’atmosfera sospesa tra solennità e attesa. Così l’Università della Calabria ha inaugurato il suo 54° anno accademico lo scorso 12 settembre, nell’Aula Magna del Centro Congressi “Beniamino Andreatta”.
Tra applausi, proteste e voci di speranza, la cerimonia si è trasformata in un mosaico di emozioni: orgoglio, memoria, denuncia e futuro, restituendo l’immagine dell’Ateneo calabrese che si racconta attraverso la sua comunità.
L’evento ha visto la partecipazione di personalità di spicco. Da accademici delle università italiane, tra cui la presidentessa della Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane), Giovanna Iannantuoni, a personaggi di rilievo nell’ambito imprenditoriale, fino ad arrivare a figure politiche fondamentali in queste settimane, quali Roberto Occhiuto e Pasquale Tridico.
Non potevano mancare, chiaramente, anche i due volti candidati per la carica di rettore nel nuovo sessennio a venire, i professori Gianluigi Greco e Franco Rubino, insieme a tutti i direttori dei dipartimenti dell’Ateneo.
Dopo strette di mano e saluti, la cerimonia si è aperta con: «un momento di riflessione. Un’occasione per ribadire il valore della cultura come motore di pace, giustizia sociale e sviluppo sostenibile, in un tempo in cui le tensioni globali minacciano il dialogo e la comprensione reciproca. È compito delle università promuovere il pensiero critico, il rispetto e la cooperazione tra i popoli. La celebrazione dell’impiego di un’istituzione che ha saputo crescere, innovare e aprirsi al territorio».
L’evento è poi proseguito con il corteo delle figure rilevanti nel panorama accademico e universitario italiano e calabrese, seguito dall’esibizione musicale degli studenti del conservatorio Stanislao Giacomantonio di Cosenza che, guidati dal direttore d’orchestra Leonardo Vulcano, hanno eseguito una versione classica dell’Inno di Mameli.