Il Quotidiano del Sud
60 anni del Settembre Rendese: Noemi inaugura la kermesse
Scatta il conto alla rovescia per i 60 anni del Settembre Rendese: Noemi inaugura la kermesse mercoledì 17 settembre.
RENDE (COSENZA) – Rende si prepara a festeggiare un traguardo storico. Dal 17 al 27 settembre 2025 torna il Settembre Rendese. Il festival più longevo della Calabria taglia il nastro della sua 60ª edizione con un programma che promette di trasformare la città in un grande palcoscenico itinerante. L’amministrazione comunale, con la direzione artistica affidata ad Alfredo De Luca, ha costruito un cartellone travolgente. Un programma ricco di appuntamenti capace di intrecciare musica, arte, cultura e spettacolo. Un mosaico di eventi che abbraccia tutta la città, dal cuore moderno di via Rossini al fascino intramontabile del centro storico.
Noemi inaugura il Settembre Rendese
Mercoledì 17 settembre, ad aprire ufficialmente la rassegna sarà Noemi, una delle voci più potenti e amate della scena musicale italiana. La cantautrice romana, reduce da un’estate di successi e dall’ultima edizione del Festival di Sanremo, accenderà il palco di via Rossini con la sua energia inconfondibile. Un concerto che promette un inizio col botto per la settimana di celebrazioni.
Venerdì 19 settembre, in Piazza degli Eroi risuonerà la chitarra di Pablo Reyes. L’artista internazionale, legato al progetto Gipsy Kings, porterà un omaggio vibrante e appassionato a Domenico Modugno, mito intramontabile della musica italiana.
60 anni del Settembre Rendese
Sessant’anni di Settembre Rendese significano identità e comunità. Un patrimonio che non smette di rinnovarsi, grazie a una programmazione itinerante e trasversale pensata per coinvolgere generazioni diverse e rilanciare la città come hub culturale del Sud Italia. Concerti, spettacoli, incontri e installazioni artistiche si intrecceranno in un racconto corale, capace di restituire a Rende e alla Calabria un ruolo da protagonista nel panorama nazionale. Il Settembre Rendese 2025 non sarà solo un festival: sarà una festa collettiva, un abbraccio lungo sessant’anni, il punto d’incontro tra tradizione e innovazione. E soprattutto, sarà la dimostrazione che la cultura, quando è condivisa, può accendere intere città.
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