Italia-Africa, battessimo a Roma per il Lumsa University Africa Center (LUAC)

Il Quotidiano del Sud
Italia-Africa, battessimo a Roma per il Lumsa University Africa Center (LUAC)

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Roma, 15 set. (askanews) – Si è svolta a Roma presso l’aula Pia dell’Università LUMSA la tavola rotonda ‘Educazione, competenze e crescita in Africa ed Europa’, una riflessione sul ruolo crescente dell’Africa, destinata a divenire il crocevia del mondo e fulcro strategico di molti equilibri mondiali e un’occasione per illustrare l’attività del Lumsa University Africa Center (LUAC).

I lavori sono iniziati con il saluto del professor Bonini, rettore dell’Università LUMSA: ‘Siamo molto lieti di aprire la nostra università a questo nuovo grande interesse per l’Africa, con il nostro stile fatto di attenzione alle persone ed è fatto di attenzione all’andata e al ritorno, non è mai un percorso univoco ma un percorso reciproco. Le relazioni arricchiscono tutti e quello che vogliamo testimoniare è proprio un’attenzione all’Africa, un continente che rappresenta il futuro e il nostro presente’

Successivamente Frediano Finucci, giornalista, conduttore di Omnibus e Caporedattore Economia ed Esteri del TG LA7, ha moderato il giro degli interventi, dei quali vi proponiamo un estratto:

‘Oggi – ha sottolineato Stefania Giannini, vicedirettore Generale dell’UNESCO per l’Educazione- abbiamo circa 450 milioni di giovani africani che – con formazione, educazione di qualità e con la creazione di un ecosistema che non sia solo legato all’istruzione primaria e secondaria – potranno diventare un capitale umano e una risorsa per il continente, per lo sviluppo interno e per il rapporto di autentico partenariato con il nord del mondo, particolarmente con l’Europa, che ha una curva demografica invertita rispetto a quella dell’Africa.
Il futuro del continente africano dipenderà, fondamentalmente, da questo capitale di giovani. Sappiamo che entro il 2050 un giovane su tre nel mondo sarà africano. Oggi 71 milioni di giovani africani non studiano, non lavorano e non sono inseriti in percorsi di formazione e questo rappresenta il 38% della popolazione dei giovani. Se guardiamo a questi dati solo il 9% degli studenti dell’Africa subsahariana che avrebbero potenziale accesso sono iscritti alle università contro un dato mondiale del 47% e un dato europeo del 38%. Noi abbiamo pensato a un progetto semplice da descrivere che abbiamo chiamato Campus Africa, una piattaforma di collaborazione che abbiamo disegnato con il consenso di tutti gli Stati membri dell’Unesco e che ha l’evidente obiettivo di collegare le istituzioni tra i differenti confini intra continentali e intercontinentali’.

‘Abbiamo l’opportunità – ha dichierato il director-general ICCROM Aruna Francesca Maria Guj
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