Il Quotidiano del Sud
Crisi idrica, sindaci irpini chiedono stato di emergenza
Crisi idrica: 118 Comuni irpini hanno approvato una delibera per chiedere al Governo la dichiarazione di emergenza nazionale. L’obiettivo è ottenere fondi straordinari per il rifacimento e l’ammodernamento delle reti, molte delle quali vetuste e responsabili di un duplice problema: spreco e inefficienza.
AVELLINO – L’acqua scarseggia e le reti cedono. In Irpinia, circa il 60% dell’acqua distribuita si perde prima ancora di arrivare ai rubinetti. Una rete idrica vecchia oltre mezzo secolo e una crisi che da mesi non dà tregua spingono i 118 sindaci della provincia a fare fronte comune, approvando una delibera per chiedere al governo la dichiarazione di emergenza nazionale.
L’iniziativa, guidata dal sindaco di Montefredane, Ciro Aquino, punta a dare una sola voce forte al territorio: «Solo così possiamo ottenere risposte concrete e rapide», spiega. Attualmente, nelle reti si disperde circa il 60% dell’acqua, con perdite che minacciano la vita quotidiana dei cittadini e le attività agricole e produttive.
L’obiettivo è ottenere fondi straordinari per il rifacimento e l’ammodernamento delle infrastrutture idriche obsolete, responsabili di un duplice problema: spreco e inefficienza, con gravi ripercussioni sulla vita quotidiana dei cittadini e sulle attività agricole e produttive.
Il nodo della questione sarà discusso il prossimo 10 settembre ad Avellino, quando il sottosegretario Alessandro Morelli incontrerà sindaci e dirigenti dell’Alto Calore. Una riunione decisiva per individuare soluzioni urgenti, prima che la siccità e le perdite nelle reti diventino un’emergenza insostenibile per cittadini e imprese.
<a class="a2a_button_telegram" href="https://www.addtoany
Leggi originale