Le scuole in Basilicata sono insicure

Il Quotidiano del Sud
Le scuole in Basilicata sono insicure

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Le scuole lucane sono insicure: In Basilicata su 553 plessi solo 152 (27,5%) possiedono il certificato di agibilità. I dati impietosi di Tuttoscuola: in Italia 9 plessi su 10 non sono a norma.


Gli anni passano, ma i problemi legati alla qualità dell’edilizia scolastica sembrano ormai cronici. Nell’anno scolastico 2023/2024, in Basilicata su 553 plessi solo 152 possiedono il certificato di agibilità. Praticamente solo il 27,5 per cento degli istituti è abile e arruolato. Basti pensare che in Valle d’Aosta, che rispetto alla Basilicata non presenta un’alta densità sismica, su 139 edifici 122 sono sicuri con una percentuale dell’87,8 per cento. In poche parole, le scuole lucane sono altamente a rischio. E’ quanto emerge dal dossier di “Tuttoscuola” da cui emerge un dato nazionale che lascia senza parole: nove scuole su dieci non sono in regola, ben il 90 per cento.

Dei 40 mila edifici scolastici statali, ben 36 mila non dispongono di una o più certificazioni obbligatorie in tema di sicurezza. E quasi uno su 10 non ne dispone neanche di una. La mappa dei 3.600 edifici “totalmente irregolari”, dove studiano o lavorano in 700 mila. E nelle zone ad alto rischio sismico la situazione è peggiore della media. Ai Campi Flegrei e nell’area vesuviana, di recente oggetto di frequenti scosse, un quadro da rabbrividire. E la lezione non è servita neanche all’Abruzzo. Infatti a 23 anni dalla tragedia di San Giuliano di Puglia, a 17 dal crollo del soffitto del liceo Darwin a Rivoli, in cui perse la vita lo studente Vito Scafidi, la radiografia sull’edilizia scolastica non è all’altezza degli standard di un Paese del G7.

LA BASILICATA NON È L’UNICA REGIONE CON LE SCUOLE INSICURE: SITUAZIONE REGIONE PER REGIONE

In attesa che gli investimenti del Pnrr producano un miglioramento (parziale), le famiglie hanno diritto di conoscere lo stato delle “seconde case” dei loro figli. E lo stesso vale per il personale della scuola. E’ il Lazio ad avere primato, secondo i dati diffusi da Tuttoscuola, del minor numero di edifici scolastici dotati di certificato di agibilità. Su 3.203 edifici, solo 407, pari al 12,7%, hanno la certificazione. Per aree geografiche il fanalino di coda sono le isole, con 971 edifici su 5.149 con agibilità, pari al 18,9% del totale. Maglia nera tra le isole la Sardegna con solo il 14,2% in regola. Il primo posto per sicurezza degli edifici scolastici va alla Valle d’Aosta dove su 139 plessi 122 hanno il certificato di agibilità, l’87,8% del totale. Seguono Piemonte (53,4%), Veneto (52,7%) e Friuli (52%) con il Nord che in generale si attesta intorno al 50%.

E poi ancora, tra le altre regioni, il Molise (47,8%), preceduto da Lombardia e Marche intorno al 50% e la Liguria ferma al 31.1%. A quota 30% circa Abruzzo e Campania insieme al resto del sud. Mentre il centro si attesta al 29,7%. sono Sono circa 60-70 l’anno i casi di crolli, cedimenti o altri incidenti in edifici scolastici censiti dall’Osservatorio di Cittadinanzattiva. Non pochi, e il trend è in aumento. Del resto il patrimonio immobiliare messo a disposizione delle scuole da Comuni e Province ha un’anzianità media che si avvicina a sessant’anni, ma alcuni immobili risalgono al XIX secolo o prima ancora (1.526 edifici sono stati costruiti prima del 1920, secondo quanto comunicato dal MIM alcuni anni fa).

LE CERTIFICAZIONI OBBLIGATORIE E L’ANALISI DI TUTTOSCUOLA

In tema di sicurezza sono 5 le certificazioni fondamentali previste dalla normativa: Certificato di agibilità, Certificato di prevenzione incendi, Certificato di omologazione centrale termica, Piano di evacuazione, Documento di valutazione dei rischi. I primi tre sono rilasciati da enti esterni, gli ultimi due sono prodotti dall’istituzione scolastica a cui fanno capo gli edifici. Ciascuno dei cinque documenti riguarda aspetti essenziali per l’incolumità di chi entra a qualsiasi titolo in un immobile.

Fino a oggi tutte le indagini e gli studi sull’edilizia scolastica (inclusi quelli di Tuttoscuola) hanno fornito un quadro complessivo sull’esistenza o meno delle diverse certificazioni a livello nazionale o territoriale, per singola certificazione. Questo Dossier di Tuttoscuola non solo aggiorna il quadro con gli ultimi dati riferiti all’anno scolastico 2023-24, ma per la prima volta analizza la situazione a livello di singolo edificio, verificando di quante certificazioni dispone ciascuno dei 39.993 edifici. Il dossier restituisce così un quadro di sintesi di quanti edifici sono a norma e quanti no.

L’anagrafe del MIM infatti mappa puntualmente l’esistenza o meno di queste certificazioni per ciascuno dei 39.993 edifici. Le motivazioni delle mancate certificazioni possono essere le più svariate (il report ne evidenzia numerose: la carenza di finanziamenti, la burocrazia, lo scarico di responsabilità tra diversi soggetti, il fatto che il 17% degli edifici sono nati con una destinazione diversa e solo in un periodo successivo sono stati adibiti a scuola, oppure sono in corso attività di ristrutturazione, e così via). “Sta di fatto che ad oggi mancano quei documenti di legge, e quindi va verificato – edificio per edificio – se è così, perché e va fatto un piano di messa a norma dove applicabile. Non si può continuare con questa situazione cristallizzata nell’insicurezza” scrive Tuttoscuola..

IL MINISTERO PRECISA

I dati di Tuttoscuola – fanno notare fonti del ministero dell’Istruzione interpellate dall’Ansa – sono presi dall’anagrafe dell’edilizia scolastica e fanno riferimento al 2023 2024: non tengono conto dell’enorme lavoro in atto su oltre 10mila edifici scolastici, grazie ai fondi Pnrr a cui sono stati aggiunti importanti fondi ministeriali (circa 1/3 del totale degli interventi di messa in sicurezza) per il più grande piano di intervento mai fatto per la scuola italiana. In sostanza sono state avviate opere sul 22 per cento del patrimonio edilizio scolastico per recuperare una incuria che dura da 60 anni, i risultati saranno misurabili solo tra qualche anno. Inoltre le fonti ministeriali ricordano che la responsabilità degli interventi antisismici sulle scuole è degli Enti locali.

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Author: amministratore