Il Quotidiano del Sud
Moliterno, un futuro per l’ex discarica
A breve, un confronto tecnico per l’ex discarica di Tempa La Guarella, a Moliterno. Il sindaco Rubino: «Il primo passo sarà il Piano di caratterizzazione».
MOLITERNO (POTENZA) – Quando si tratta di riqualificazione ambientale, la sensibilità popolare è sempre molto elevata. Specie se in ballo ci fosse la salute comune. Sì, perché riportare in vita un’area precedentemente occupata da una discarica non è per nulla cosa da poco, né in termini logistici né sul piano della programmazione. Specie se il sito in questione fosse quello di Tempa La Guarella, nel comune potentino di Moliterno, che ha da tempo cessato l’attività (2022) ma che solo ora, dopo una forte spinta propulsiva dell’amministrazione locale, potrà conoscere effettivamente il proprio futuro. Almeno sulla carta o, comunque, su un piano di prospettive.
Per il 3 settembre scorso, a Moliterno, era previsto un incontro propedeutico condiviso con alcune figure tecniche, volto a fare il punto sullo stato di salute dei terreni precedentemente occupati dalla discarica e, insieme, a tracciare un primo prospetto sul possibile riutilizzo. Un’iniziativa rimandata a data da destinarsi, a seguito della scomparsa di Giovanni Tempone, sindaco di Sarconi, ritenuta comunità gemella dai moliternesi: «Questo lutto ci ha spinti a posticipare l’evento, che vorremmo fortemente condividere con la città vicina – ha spiegato a L’Altravoce – Quotidiano della Basilicata Antonio Rubino, sindaco di Moliterno –. Lasceremo il tempo alla nuova amministrazione di insediarsi e il prima possibile fisseremo una nuova data».
L’AREA EX DISCARICA DI MOLITERNO IN UNA LISTA EUROPEA DI SITI DA RISANARE
Del resto, il primo cittadino ha ritenuto il tema fin da subito centrale. La discarica di Tempa La Guarella, nel 2019, era stata inserita nella lista dei siti in infrazione (ai sensi della Direttiva 1999/31/CE) stilata dalla Corte di Giustizia dell’Unione europea e, dopo aver cessato le proprie attività, era stata sottoposta a una prima indagine per la valutazione del territorio, soprattutto in relazione agli sversamenti effettuati negli anni nelle acque limitrofe. La località figurava, assieme a un totale complessivo di 44 siti (16 dei quali nella sola Basilicata), nella black list europea, che sollecitava interventi di messa a norma o, in alternativa, la chiusura definitiva degli impianti.
Cosa di fatto avvenuta per quel che riguarda la discarica moliternese, sulla qu
Leggi originale