San Luca, arriva in paese la statua della Madonna di Polsi

Il Quotidiano del Sud
San Luca, arriva in paese la statua della Madonna di Polsi

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L’arrivo a San Luca inatteso della Madonna di Polsi spezza il silenzio delle polemiche e restituisce speranza a un popolo ferito.


SAN LUCA- «Bonavenuta a Santuluca, vergine santa. Portati paci, grazie e saluti pa’ tutti San Luca» benvenuta a San Luca vergine santa. Porta pace, grazie e salute per tutto san luca).
Un grido di preghiera, carico d’amore e di attesa, ha squarciato il silenzio carico d’attesa e amozione. Era la voce di una giovane donna, e dietro la sua voce c’era quella di un intero paese. Così, oggi, 1 settembre 2025 alle 13:05, la statua della Madonna di Polsi ha varcato la soglia della chiesa di Santa Maria della Pietà. E, a San Luca la commozione è stata incontenibile. Una sorpresa, quasi un miracolo, che ha colto i cittadini impreparati ma pronti con il cuore. Le voci si erano rincorse fin dall’alba, tra conferme e smentite, tra la speranza e la paura di un’illusione. E invece, all’improvviso, l’attesa si è fatta certezza: la Madonna era arrivata davvero. Le strade, spoglie fino a pochi minuti prima, si sono colorate di bandierine improvvisate. C’è chi ha ordinato fiori in fretta e furia, facendoli portare in chiesa, chi ha steso un drappo bianco sul balcone. Tutto in corsa, tutto con il fiato corto, come quando si aspetta una madre che torna da lontano.

Dentro la chiesa, un applauso fragoroso ha accolto la statua. C’erano lacrime, mani giunte, sguardi che brillavano. Una donna ha sussurrato: «Pensavo di non vederla quest’anno… e invece che bella sorpresa». Un’altra ha ripetuto a voce alta: «Buongiorno e bona venuta a vui, Madonna», ricordando le parole incise sui gradini della chiesa. C’era anche il vescovo, monsignor Francesco Oliva. Ha scelto di rimanere un passo indietro, lasciando che fosse il popolo ad accogliere la sua Madonna. Commosso, ha detto solo: «Avrei voluto avvisarli prima, ma non ho potuto». E in quell’applauso che i fedeli gli hanno rivolto, c’era anche il perdono per i giorni amari appena trascorsi.

La statua, custodita e scortata dalle forze dell’ordine, ha viaggiato su un furgoncino bianco. Non era il simulacro grande che abita il Santuario di Polsi, ancora chiuso dal cantiere, ma l’effigie più piccola, simbolo comunque di una maternità che non ha misura. Sul suo viaggio, non è salita solo una statua: è salita un’identità intera, un legame antico che per generazioni ha consolato, protetto e unito il popolo di San Luca. Domani, alle 18:30, ci sarà la Messa solenne. Intanto, dalle 13:05 di oggi, la Madonna della Montagna resterà nella chiesa del paese, pronta ad ascoltare le preghiere dei suoi fedeli. Fino a fine mese, San Luca potrà stringerla ancora una volta.

Per chi non conosce questa fede, può sembrare difficile comprenderne l’urgenza, la visceralità. Ma non serve capire fino in fondo per rispettare. Perché nel modo in cui un popolo prega la propria Madonna c’è la sua storia, c’è la sua voce, c’è la sua dignità. Oggi San Luca respira di nuovo. Dopo settimane di amarezze, di proteste, di ferite aperte, la comunità ha ritrovato la sua Madre. Non una statua soltanto, ma un cuore che torna a battere in mezzo al paese. Perché non c’è forza al mondo che possa fermare l’amore di un popolo per la sua Vergine.


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