Il Quotidiano del Sud
SmartPaper, snobbata la Basilicata
SmartPaper e caso trasferimenti. L’assessore Cupparo ammette di non essere stato avvisato ma chiede di conservare nervi saldi per avviare subito una trattativa. L’opposizione attacca: il trionfalismo è propaganda, ci si unisca per difendere i lavoratori
Dopo la doccia fredda del possibile trasferimento dei 380 lavoratori lucani ex SmartPaper sarà ora «un tavolo tecnico convocato già questa settimana in Regione» a far chiarezza sulla vicenda della commessa Enel ora in capo ad un’Ati formata da Accenture e Datacontact: a dirlo è l’assessore allo Sviluppo Economico Cupparo, dopo che tra le pieghe di una comunicazione ufficiale dell’Ati ai sindacati venerdì erano “sparite” le sedi operative di Tito e Sant’Angelo Le Fratte e “comparse” invece quelle di Bari, Matera e Padova.
SMARTPAPER CHIESTO TAVOLO TECNICO IN REGIONE
«Vogliamo che si tenga subito – spiega l’assessore – il tavolo tecnico è il luogo naturale dove affrontare queste situazioni». Cupparo predica calma e «nerci saldi», tuttavia l’accelerazione della vicenda dopo la conclusione soddisfacente del primo tavolo sul piano occupazionale, gli è piaciuta ben poco.
CUPPARO: LA VICENDA SMARTPAPER HA PRESO UNA PIEGA CHE NON CI PIACE
«La vertenza Smart Paper ha preso una piega che non ci piace – ha scritto infatti in una nota – soprattutto dopo le conclusioni dell’incontro in Regione del 10 settembre scorso che si è chiuso, lo ricordo, con un risultato positivo per i nostri lavoratori e dal quale non si torna indietro». Oltre alla sostanza, che ha fatto scendere un’ombra sul futuro del lavoratori lucani, a Cupparo giudica «non è accettabile» il metodo utilizzato dall’ATI subentrata «con la lettera inviata ai sindacati, a Smart Paper ed Enel, che noi in Regione abbiamo letto attraverso siti di informazione web e di cui siamo venuti a conoscenza attraverso i giornali.
«IN REGIONE NE ABBIAMO LETTO DAI GIORNALI»
Di questa nuova situazione ho informato i dirigenti di Enel che – ha quindi riferito l’assessore – mi hanno assicurato un immediato intervento perché si ristabiliscano corrette relazioni tra ATI e Regione». Poi, la delicata questione delle sedi “sparite”.
«Da quanto abbiamo avuto modo di leggere, la lettera non contiene alcuna indicazione di spostamento dei lavori dalla Basilicata – ha spiegato l’assessore – ma indica che le sedi operative dell’ATI sono a Bari, Padova e Matera rinviando con i sindacati la definizione di forme di flessibilità come lo smart working e altro. Per questo invito chi alimenta campagne attraverso i social scaricando responsabilità, che non esistono, alla Regione, a non svolgere azioni di bassa spe
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