Il Quotidiano del Sud
Tridico a Polistena batte sulla sanità: “Fuori la politica dalle Asp”
Incontro nella sede del PCI di Polistena, tra Pasquale Tridico ed il sindaco e candidato con AVS Michele Tripodi: tra temi caldi la sanità
POLISTENA – L’incontro, tenutosi presso la sede del PCI polistenese, tra Pasquale Tridico ed il sindaco e candidato con AVS Michele Tripodi assieme a molti cittadini e sostenitori è servito per confrontarsi brevemente alcune tematiche salienti quali gli inceneritori, il caso Lucano, la difesa della sanità territoriale su cui, in particolare, Tripodi ha rimarcato che le candidature con Occhiuto di Crinò e Zampogna portano con sé «evidenti interessi nella sanità privata» mentre «qui occorre garantire i diritti per la salute dei cittadini» nonostante «Occhiuto abbia avuto una grande concentrazione di potere non risolvendo nessun problema».
Battaglia in favore del mantenimento della Comunità Luigi Monti, pedemontana, lavoro, ospedale della Piana, medici cubani come soluzione tampone e ripartenza dall’esistente «per creare opportunità qui» sono stati gli altri argomenti sottoposti al candidato presidente unitamente ad una serie di interventi di cittadini ed alcuni medici ospedalieri che hanno rimarcato le gravi carenze sanitarie, sociali e infrastrutturali vigenti. Pasquale Tridico – che si è detto contento del contributo del sindaco Tripodi alla causa della campagna elettorale contro la compagine guidata da Occhiuto – ha ascoltato con grande attenzione le problematiche sottoposte «di bisogni e valori» illustrando il suo impegno, in prima persona, «nella battaglia per sconfiggere le destre».
LA SANITÀ IL VERO TEMA CALDO DEL CONFRONTO CON TRIDICO
Il vero tema caldo, dunque, è stato la sanità su cui Tridico ha speso parole di grande preoccupazione spiegando di essere arrivati «alla chiamata finale – perché – è crollato un sistema di contenimento» ha detto a riguardo la mancata realizzazione delle strutture attese (oltre 100 tra ospedali e case di comunità) di cui «è stato realizzato appena il 3%». «Dobbiamo sperare dal
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