Una mano santa lucana per Alcaraz

Il Quotidiano del Sud
Una mano santa lucana per Alcaraz

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Il tennista spagnolo Carlos Alcaraz benedetto alla vigilia degli Us Open da don Luigi, un sacerdote vissuto a Bernalda


Carlos Alcaraz come Rocky Balboa e il lucano don Luigi Portarulo come padre Carmine che lo benedice prima dell’incontro che vincerà contro Apollo Creed.
Questa piccola storia – che vede come protagonisti da una parte l’asso della racchetta che ha stracciato Jannik Sinner sul cemento dell’Arthur Ashe Stadium e dall’altra il giovane sacerdote vissuto a Bernalda da ragazzo e oggi titolare della più bella chiesa di New York, don Luigi Portarulo – risuona di diversi echi cinematografici.

DON LUIGI E LA BENDIZIONE AD ALCARAZ

L’ha trattata martedì 9 settembre sull’edizione online di Repubblica Massimo Calandri. La benedizione risale al 22 agosto scorso. Quattro giorni dopo il fuoriclasse murciano avrebbe affrontato lo statunitense Reilly Opelka al primo turno e cominciato l’avventura degli Us Open.
Nel filmato che gira in rete – fra gli altri sulla pagina Facebook “Bernalda Sport” – si vede il sacerdote imporre le mani sulla testa di Alcaraz.
Non si riescono a distinguere le parole ma l’aria del prete è solenne e compresa, quella di Alcaraz commossa.

LA BENEDIZIONE AD ALCARAZ NEL SALONE DI UN ALBERGO

L’ambiente non è ecclesiastico: si tratta di un salone di un albergo: Alcaraz ha chiesto e ottenuto che don Luigi andasse a benedirlo.
Don Luigi nella città ancora nota come Grande Mela è un’autorità e la sua presenza rivela un’attenzione particolare per lo sportivo.
Sullo sfondo una grande specchiera, dal soffitto un lampadario di cristallo di taglio classico. Forte brusio di fondo. Ma i due sembrano distaccati dallo sfarzo della sala e dal rumore in cui sono immersi.
Il tutto dura pochi secondi. Dopo l’imposizione delle mani, che Carlos accetta a capo chino come nessun avversario lo vedrà mai in campo, don Luigi forma in aria il segno della croce.
Poi caccia una mano nella talare romana per cavarne un aspersorio tascabile. Svita il tappo e cosparge il capo di Alcaraz con l’acqua benedetta.
Il rito è compiuto. I tratti del volto di entrambi si rilassano, c’è il tempo per una pacca sulla spalla e per un reciproco sorriso.

ALCARAZ E GLI ALTRI SPORTIVI ALLA CORTE DI DON LUIGI

Alcaraz non è stato l’unico a cercare don Luigi. Nella nuova Cattedrale di Saint Patrick – che è sostanzialmente coetanea degli Us Open di tennis: inaugurata nel 1879 la prima, nati nel 1881 i secondo – si sono recati anche tre esponenti della squadra tennistica azzurra: Lorenzo Musetti, Flavio Cobolli, Flavia Pennetta. In un bel servizio di Stefano Meloccaro per Sky Sport i tre espr
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