Unibas protagonista nella missione del satellite Metop-NG

Il Quotidiano del Sud
Unibas protagonista nella missione del satellite Metop-NG

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Un ruolo di primo piano per Unibas nella missione del satellite Metop-NG. Dall’ateneo un contributo cruciale per il miglioramento delle previsioni meteorologiche


L’Università degli studi della Basilicata (Unibas) celebra il successo del recente lancio del satellite Metop-NG avvenuto il 13 agosto, una missione cruciale per il miglioramento delle previsioni meteorologiche e il monitoraggio climatico. A bordo del satellite si trova lo strumento IASI-NG (Infrared Atmospheric Sounding Interferometer – NextGeneration), successore del celebre IASI, che dal 2006 ha rivoluzionato la comprensione della nostra atmosfera.

IL CONTRIBUTO DI UNIBAS A IASI-NG PER LA MISSIONE DEL SATELLITE METOP-NG

Lo strumento IASI-NG, sviluppato dalla CNES (Agenzia Spaziale Francese) in collaborazione con EUMETSAT, rappresenta un passo avanti significativo. Con un miglioramento strumentale di un fattore 2 rispetto al suo predecessore, IASI-NG consentirà una ricostruzione verticale dell’atmosfera terrestre con una precisione senza precedenti, fornendo dati vitali per gli scienziati del clima e i previsori meteorologici.

L’Università della Basilicata ha giocato un ruolo di primo piano in questa missione, contribuendo attivamente alla progettazione e allo sviluppo sia dello strumento IASI che del suo successore IASI-NG. Il coinvolgimento dell’Ateneo, fin dagli anni ’90 dello scorso millennio, prima grazie al coinvolgimento coordinato dall’Agenzia Spaziale Italiana, sede di Matera, e successivamente all’interno dell’ISSWG (IASI Scientific Sounding Working Group, coordinato dall’Agenzia Spaziale Francese e dall’Ente europeo per il monitoraggio meteorologico satellitare – EUMETSAT), conferma l’eccellenza e la continuità del suo impegno nella ricerca spaziale. IASI, nel corso della sua operatività ventennale, ha già dimostrato il suo valore, fornendo un contributo essenziale al miglioramento delle previsioni del tempo e all’identificazione di fenomeni atmosferici fondamentali.

In questo contesto è importante ricordare anche il contributo dato dall’Ateneo lucano alla missione pionieristica dell’Agenzia Spaziale Giapponese (NASDA), ADEOS-IMG, che nel 1996 portò in orbita il primo spettrometro di Fourier ad alta risoluzione spettrale, un autent
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